Non riesco ad inserire le slide che vi ho promesso. Lunedì facciamo fotocopie.
Dedicato a tutti i miei allievi che riescono, con la "modalità" occhio bovino, a sopravvivere a noi insegnanti
venerdì 27 aprile 2012
sabato 7 aprile 2012
IL PIL PRODOTTO DA AZIENDE DI STRANIERI
76 miliardi di euro: il 5,5 per cento del Pil italiano è prodotto da aziende di stranieri
Le imprese di immigrati valgono il 13,8% della ricchezza prodotta nell'edilizia. La Toscana è la prima regione per Pil prodotto da queste aziende. La maggior parte al Nord e al Centro
Il 5,5 per cento del Pil italiano è prodotto da imprese condotte da stranieri. Questo è quanto “valgono” le 454mila aziende gestite da immigrati, secondo la Fondazione “Leone Moressa” di Venezia. In un anno hanno prodotto 76 miliardi di euro.
Il primato spetta all’edilizia, dove il 13,8 per cento della ricchezza prodotta nel settore viene da aziende di stranieri. Seguono il commercio con il 10,1 per cento, la manifattura con il 6,6 per cento e i servizi alle persone con il 6,3 per cento.
Fra le regioni spicca la Toscana, prima per Pil prodotto da aziende gestite da immigrati, il 7,7 per cento. Poi viene l’Emilia Romagna con il 6,7 per cento e terza il Friuli Venezia Giulia con un 6,4 per cento. Ad eccezione dell’Abruzzo che si colloca in questa classifica al quarto posto, l’Italia si divide in due: il contributo degli immigrati si fa più forte al Centro e al Nord, mentre al Sud l’incidenza del lavoro straniero arriva appena al 2,5 per cento in regioni quali la Campania e la Basilicata.
Tra tutte le regioni la Lombardia è invece quella in cui la componente straniera produce in assoluto la maggiore ricchezza in termini di valore aggiunto, superando i 18 miliardi di euro.
Il primato spetta all’edilizia, dove il 13,8 per cento della ricchezza prodotta nel settore viene da aziende di stranieri. Seguono il commercio con il 10,1 per cento, la manifattura con il 6,6 per cento e i servizi alle persone con il 6,3 per cento.
Fra le regioni spicca la Toscana, prima per Pil prodotto da aziende gestite da immigrati, il 7,7 per cento. Poi viene l’Emilia Romagna con il 6,7 per cento e terza il Friuli Venezia Giulia con un 6,4 per cento. Ad eccezione dell’Abruzzo che si colloca in questa classifica al quarto posto, l’Italia si divide in due: il contributo degli immigrati si fa più forte al Centro e al Nord, mentre al Sud l’incidenza del lavoro straniero arriva appena al 2,5 per cento in regioni quali la Campania e la Basilicata.
Tra tutte le regioni la Lombardia è invece quella in cui la componente straniera produce in assoluto la maggiore ricchezza in termini di valore aggiunto, superando i 18 miliardi di euro.
venerdì 6 aprile 2012
Pil in calo - Post per la 3 B
Istat, cala la propensione al risparmio delle famiglie, giù i profitti delle imprese
5 aprile 2012
Istat, cala il potere d'acquisto delle famiglie, giù i profitti delle imprese
Cala il potere d'acquisto delle famiglie
Cala anche il potere d'acquisto delle fùamiglie italiane dello 0,5% poichè nel 2011 i loro redditi sono cresciuti meno dell'inflazione. Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è aumentato del 2,1%. Nell'ultimo trimestre dell'anno esso ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% rispetto a quello orrispondente del 2010. Tenuto conto dell'inflazione, pertanto, il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%. Nell'ultimo trimestre dell'anno la riduzione è stata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% rispetto al quarto trimestre del 2010.
Nel 2011 la quota di profitto delle società non finanziarie si è attestata al 40,4%, il valore più basso dal 1995, con una riduzione dell'1,1% rispetto al 2010. Nel quarto trimestre, è stata pari al 40,3%, (-0,6%) rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al corrispondente periodo del 2010.
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